Rito delle Ceneri
Ogni anno ritorna la Quaresima, tempo di quaranta giorni da vivere come tempo di conversione, di ritorno a Dio.
Sempre dobbiamo vivere lottando contro gli idoli seducenti, sempre è il tempo favorevole ad accogliere la grazia e la misericordia del Signore, tuttavia la Chiesa chiede che ci sia un tempo preciso che si stacchi dal quotidiano, un tempo forte in cui far convergere nello sforzo di conversione la maggior parte delle energie che ciascuno possiede.
La conversione, infatti, non è un evento avvenuto una volta per tutte, ma è un dinamismo che deve essere rinnovato nei diversi momenti dell’esistenza, nelle diverse età, soprattutto quando il passare del tempo può indurre un adattamento alla mondanità, una stanchezza, uno smarrimento del senso e del fine della propria vocazione che portano a vivere nella debolezza la propria fede.
Ancora prima che tempo di penitenza la quaresima è il tempo per dare a Dio il primo posto: non è un tempo in cui “fare” qualche particolare opera di carità o di mortificazione, ma è un tempo per ritrovare la verità del proprio essere.
Il rito delle Ceneri segna l’inizio di questo tempo propizio della Quaresima ed è caratterizzato, come dice il nome, dall’imposizione delle ceneri sul capo. La cenere è il frutto del fuoco che arde, racchiude il simbolo della purificazione, costituisce un rimando alla condizione del nostro corpo che, dopo la morte, si decompone e diventa polvere: come un albero rigoglioso, una volta abbattuto e bruciato, diventa cenere, così accade al nostro corpo tornato alla terra, ma quella cenere è destinata alla resurrezione.
Cospargersi il capo di cenere è segno di volontà di cambiamento attraverso la prova, il crogiolo, il fuoco che purifica. Certo è solo un segno, che chiede di significare un fatto spirituale autentico vissuto nella vita quotidiana: la conversione e il pentimento del cuore. Un tempo nel rito dell’imposizione delle ceneri si ricordava al cristiano innanzitutto la sua condizione di uomo tratto dalla terra e che alla terra ritorna, secondo la parola del Signore detta ad Adamo peccatore. Oggi il rito si è arricchito di significato, infatti la parola che accompagna il gesto può anche essere l’invito fatto da Gesù all’inizio della sua predicazione: “Convertitevi e credete al Vangelo”.
Ricevere le ceneri significa prendere coscienza che il fuoco dell’amore di Dio consuma il nostro peccato; accogliere le ceneri nelle nostre mani significa percepire che il peso dei nostri peccati, consumati dalla misericordia di Dio, è peso leggero; guardare quelle ceneri significa riconfermare la nostra fede pasquale: saremo cenere, ma destinata alla resurrezione. Nella Pasqua la nostra carne risorgerà e la misericordia di Dio come fuoco consumerà nella morte i nostri peccati.
Nel vivere il rito delle Ceneri riaffermiamo la nostra fede di essere riconciliati con Dio, nella speranza di essere risorti con lui. La domenica delle ceneri è annuncio della Pasqua di ognuno di noi.
Categoria: don Giovanni Ciocchetta, Parrocchia