«La grazia del Signore Gesù Cristo sia con il vostro spirito» (Fil 4,23)
Lettera per il tempo dopo Pentecoste
Carissimi, siamo un cuore solo e un’anima sola per grazia di Spirito Santo: le differenze che sono tra noi, le difficoltà di intesa e di collaborazione che talora sperimentiamo, le divergenze nella lettura della situazione del paese e anche della Chiesa non bastano a dividerci, non devono dividerci. Siamo chiamati a costruire la Chiesa dalle genti, a far sì che differenze ben più marcate contribuiscano a una sinfonia che canti le lodi del Signore!
Molte difficoltà di relazione sono dovute a meschinità e miopie: avremo la grazia di superarle, se lo chiediamo con fede e consentiamo allo Spirito di Gesù di abitare in noi.
Siamo i discepoli inviati come missionari per portare a tutti gli uomini, in tutte le lingue, la buona notizia della risurrezione.
Le diffidenze, le timidezze, le complicazioni che incontriamo, che ci mettono in imbarazzo e mortificano il nostro desiderio di condividere la gioia pasquale potranno essere superate se accogliamo lo Spirito Santo. La grazia di Pentecoste porta frutto specialmente nella carità fraterna e nella missione.
«I cieli e la terra sono pieni della sua gloria» Il dono dello Spirito consente di scrivere una ‘storia dopo Pentecoste’, la storia della Chiesa È la storia della missione, quell’obbedienza al comando del Signore che il dono dello Spirito rende possibile perché insegna come annunciare e ascoltare l’annuncio pasquale in tutte le lingue, cioè in ogni tradizione culturale.
È la storia vissuta nella luce dell’alleanza nuova ed eterna che il dono dello Spirito sigilla: quindi questa tribolata storia presente può diventare storia di salvezza e ogni giorno, ogni luogo può essere pieno della gloria di Dio.
Infatti, la gloria di Dio è lo Spirito Santo, quel dono d’amore che rende capaci di amare.
La Pentecoste ci ricorda l’effusione dello Spirito sui discepoli che si spalancano così ad una missione senza confini; preghiamo in questo tempo per ricevere i doni dello Spirito Santo.
Questo è anche il tempo in cui tanti ragazzi ricevono il sacramento della confermazione; accompagniamoli nella preghiera.
La Pentecoste ci ricorda anche il dono dei diversi carismi che arricchiscono il popolo di Dio e che il Paràclito non fa mai mancare alla Chiesa perché possa sempre rispondere con generosità in ogni tempo al compito di annunciare efficacemente il Vangelo (cfr. Lumen Gentium 12). Ognuno è chiamato a mettere i doni dello Spirito Santo a servizio della Chiesa e della sua missione.
Per questo i discepoli non sono autorizzati al lamento, né alla rassegnazione, né alla nostalgia sterile, né a screditare se stessi o il tempo che vivono: i cieli e la terra sono pieni della gloria di Dio.
Con quale ardire possiamo disprezzare le persone e screditare il presente come inadatto alla missione?
Lo Spirito di Dio con i suoi doni ci aiuta a riconoscere che questa situazione è occasione.
Carissimi, giunga a tutti il mio saluto e la mia benedizione.
Viviamo un tempo di grazia. Che la grazia porti frutto.
+ Mario Delpini Arcivescovo
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