Ricordi della GMG

Lo scorso mese ho partecipato, insieme a un confratello amico e ad alcuni giovani, di cui due di Cajello, a un evento di Chiesa straordinario, la Giornata Mondiale della Gioventù, che si è tenuta a Panama dal 22 al 27 gennaio: sono stati giorni speciali, in cui gustare la cattolicità della Chiesa, cioè il suo carattere universale, capace di unire persone provenienti da tutti i Paesi del mondo, legate tra loro dalla fede nel Signore Gesù e dal desiderio di vedere e ascoltare una parola del Papa. Le GMG, ideate da san Giovanni Paolo II, sono un grande momento di festa, di incontro e di preghiera per molti giovani; in questo caso, la maggior parte dei presenti proveniva ovviamente dall’America Centrale, soprattutto da Messico, Costa Rica e Colombia. E il calore latinoamericano si è fatto davvero sentire, da una parte perché abbiamo potuto godere di temperature estive, ma dall’altra, soprattutto, perché abbiamo sperimentato un clima di grande cordialità, di accoglienza festosa e di una semplicità lieta. Avevo già partecipato alle edizioni di Madrid nel 2011 e di Cracovia nel 2016, ma questa è stata diversa: noi europei eravamo una minoranza e non c’erano i grandi gruppi di Italiani che si incontrano di solito in questi eventi; inoltre, mentre le altre volte ero stato alloggiato in strutture scolastiche, stavolta sono stato accolto in casa da una famiglia, che ringrazio di cuore. Anzi, l’accoglienza è stata proprio un tratto distintivo di questa GMG: la maggior parte dei pellegrini era ospitata presso le famiglie, le quali erano fiere di poter accogliere i giovani, al punto da apporre un cartello al di fuori della propria casa per segnalarlo, e gli automobilisti per strada, nonostante i comprensibili disagi alla circolazione a causa della nostra presenza, ci suonavano il clacson per salutarci.
Le giornate prevedevano in genere una catechesi al mattino, durante la quale in piccoli gruppi potevamo ascoltare e interagire con alcuni Vescovi; seguiva la celebrazione della S. Messa, che presso la nostra Parrocchia è stata sempre presieduta dal card. Bassetti, il Presidente della CEI, mentre nel pomeriggio ci si spostava alla Cinta Costera per i grandi eventi con il Papa, tra cui la Via Crucis. Il sabato e la domenica ci siamo poi riversati tutti al Metro Park per partecipare alla Veglia e la mattina dopo alla S. Messa con papa Francesco; le stime circa l’affluenza oscillano tra le settecentomila e un milione di persone.
Il titolo che è stato dato è tratto dal Vangelo di Luca: “He aquí la sierva del Señor, hágase en mí según tu palabra”; sono le parole che Maria pronuncia ascoltando l’annuncio dell’angelo. Maria con il suo fiat è stata protagonista in questa GMG, nella quale il Papa ha spronato ancora una volta i giovani a mettersi in gioco, a non stare a guardare, ma a sporcarsi le mani insieme a Gesù: la giovinezza – ha detto – non è una sala d’attesa per aspettare il proprio turno, ma il tempo in cui essere protagonisti; i giovani non sono il futuro, ma il presente, sono l’“adesso” di Dio. Come Maria si è lasciata coinvolgere completamente nella missione che Dio le ha affidato nell’Annunciazione, così i giovani sono chiamati a innamorarsi di quel sogno che Dio ha per ciascuno di loro: così potranno sentire la concretezza del suo amore per ciascuno e potranno impegnarsi, nel dialogo con le generazioni, per la costruzione di un domani caratterizzato dalla speranza, dalla carità e dalla fraternità per tutti. In questo itinerario spirituale, infine, non sono mancate le figure di alcuni Santi, uomini e donne che hanno preso sul serio la loro vocazione. Tra questi mi piace ricordarne uno forse non molto conosciuto, san Josè Sanchez Del Rio, un ragazzino messicano, morto martire a 14 anni durante la persecuzione contro i Cristiani che ha segnato il Messico negli anni ’20: già così piccolo, aveva capito che Gesù non è un optional, ma il vero tesoro che dà senso alla nostra vita.

don Mirco