Dove è la misericordia, là c’è Cristo
Dall’omelia di S.Em. il card. Angelo Scola per la III domenica di Avvento 2015:
Durante la sua prigionia Giovanni Battista viene informato dai suoi delle opere di Gesù e manda due discepoli a porgli la domanda sulla sua identità. Le opere straordinarie di Gesù basterebbero a mostrare che Egli è già il Messia presente: ma Colui che è presente, è veramente l’Atteso, Colui che stavamo attendendo? In soli due versetti di Vangelo la domanda è ripetuta due volte, prima dal Battista ai suoi discepoli e poi da questi a Gesù: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Questa insistenza marca la decisività della domanda per i suoi allora, come per noi oggi. Rispondere, in prima persona, a questa domanda è il “caso serio” della vita di ogni uomo. […] Che uno creda in Cristo o no, nessuno può sfuggire alla domanda sul senso della propria esistenza che sempre incombe. […]
Come risponde Gesù ai discepoli di Giovanni (e a noi)? «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia». Li rimanda a dei fatti di cui hanno esperienza (ciò che avete visto e udito): non risponde con discorsi, ma li chiama alla verifica personale, facendo appello alla loro ragione e alla loro libertà. Essi hanno visto e udito e per questo possono comprendere Chi hanno davanti.
È il metodo seguito, fin dall’inizio, da Dio. Egli non prescinde mai dalla libertà dell’uomo, né tantomeno la travolge, ma la chiama sempre in causa e lo fa attraverso gli avvenimenti della storia. E così la libertà dell’uomo è chiamata a fare i conti con la libertà di Dio, che è sempre sorprendente, imprevedibile, perché eccede ogni misura o immaginazione umana. […] C’è qui un intersecarsi delle scelte di Dio e del suo disegno di salvezza con la storia degli uomini, per cui questi possono fare esperienza di Dio anche all’interno dei loro progetti umani […]. La liturgia dell’Avvento ci offre in questo modo una preziosa indicazione di metodo: attendere Colui che viene è imparare a scoprirlo già presente nella trama di circostanze e rapporti che costituiscono la nostra esistenza quotidiana.
+ Angelo card. Scola
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