Da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo
Dall’omelia di S.Em. il card. Angelo Scola per la II domenica di Avvento 2011:
La chiamata alla conversione che lo Spirito rinnova ogni Avvento perché la comunità cristiana possa preparare il Natale del Signore, ci domanda di esporci, come ha fatto San Paolo, in modo personale e comunitario, davanti a tutti i nostri fratelli uomini. La testimonianza deve essere umile, ma è inesorabile. È una testimonianza personale perché, come mostra la figura di Giovanni Battista, la venuta del Signore richiede uno stile di vita essenziale e vigilante, che non cerchi di appagare la sete di infinito del nostro cuore con l’indefinita ricerca di false e insoddisfacenti risposte parziali. Ma la testimonianza riguarda anche la nostra vita comunitaria e sociale: vivere secondo virtù – a cominciare dalle virtù teologali di fede, speranza e carità e dalle virtù cardinali di prudenza, giustizia, fortezza e temperanza – consente di prendere parte con responsabilità all’edificazione della comunità cristiana e, fatte le debite distinzioni, di contribuire a quell’amicizia civica, base della vita buona e del buon governo di cui sentiamo un gran bisogno nell’attuale frangente storico. […]
Il Battesimo di Gesù è il fuoco dell’amore dello Spirito del Risorto nel quale il cristiano è immerso. Facciamo nostre in proposito le intense parole di Santa Caterina da Siena: «Tu sei un fuoco che arde sempre e non si consuma… Tu sei fuoco che toglie ogni freddezza, e illumini le menti con la tua luce, con quella luce con cui mi hai fatto conoscere la tua verità. Specchiandomi in questa luce ti conosco come sommo bene, bene sopra ogni bene, bene felice, bene incomprensibile, bene inestimabile. Bellezza sopra ogni bellezza. Sapienza sopra ogni sapienza. Anzi, tu sei la stessa sapienza. Tu cibo degli angeli, che con fuoco d’amore ti sei dato agli uomini». Amen.
+ Angelo card. Scola
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