Messaggio dell’Arcivescovo nella giornata per il seminario 2015
Carissimi fedeli,
il tema scelto per la giornata per il seminario di quest’anno – «Tu, vieni e seguimi!» – ci rimette davanti ad un dato dell’esperienza umana tanto semplice quanto incredibilmente dimenticato. Lo possiamo riassumere in poche semplici parole: la vita è vocazione! Ogni uomo e ogni donna, per il solo fatto di essere al mondo, possono facilmente riconoscere che non si danno la vita da se stessi, bensì la ricevono da Dio che è Amore. Attraverso il battesimo e i sacramenti dell’iniziazione cristiana ciascun fedele, reso membro del corpo di Cristo che è la Chiesa, è costituito testimone autorevole della persona di Gesù ed inviato ad ogni uomo in ogni parte del mondo, in qualsiasi condizione esistenziale, nella certezza che Egli rimane con noi «ogni giorno, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).
All’interno di questo universale disegno di salvezza, il Signore chiama a sé alcuni affinché, vivendo una testimonianza radicale di dedizione esclusiva a Lui e al suo Regno, si pongano a servizio di tutto il popolo ad immagine di Gesù buon pastore che dà la vita per le sue pecore.
La famiglia è chiamata a guardare ai figli come un dono ricevuto e non come un possesso. Purtroppo non sono rari i casi di adolescenti e di giovani che, sentendo la chiamata a seguire Gesù come preti, trovano resistenza proprio in famiglia. Ancora più doloroso è constatare che talora la famiglia contraria all’ingresso in Seminario, partecipa all’Eucaristia domenicale ed è impegnata in parrocchia! Ripensiamo alle parole del Papa: “Dietro e prima di ogni vocazione al sacerdozio o alla vita consacrata, c’è sempre la preghiera forte e intensa di qualcuno: di una nonna, di un nonno, di una madre, di un padre, di una comunità […] Le vocazioni nascono nella preghiera e dalla preghiera; e solo nella preghiera possono perseverare e portare frutto” (FRANCESCO, Regina Coeli, 21 aprile 2013).
Cari amici, l’odierna giornata per il seminario ci mette anzitutto di fronte alla cura premurosa che la Chiesa rivolge alla formazione dei suoi preti, chiamati a risvegliare negli uomini la sete di Dio e a sostenerne il cammino dentro le vicende, talvolta faticose da attraversare, del mondo d’oggi. Il grande sforzo che la nostra Arcidiocesi ha messo in atto per riunire tutta la comunità seminaristica – una comunità di sequela guidata – nella sede di Venegono, documenta il desiderio di garantire ai futuri presbiteri le migliori condizioni possibili per la loro formazione perché, nell’umile consegna di sé, diventino autentici discepoli del Signore.
In secondo luogo tutti i fedeli sono chiamati a riscoprire la grandezza della propria chiamata. Penso certo al matrimonio e alla famiglia. L’educazione delle nuove generazioni alla riscoperta di queste esperienze fondamentali è un compito tanto urgente quanto gravoso. Quanto più il cuore dell’uomo è ridestato nella sua sete profonda di comunione, tanto più sarà capace di riconoscere ed accogliere la chiamata del Risorto e, come il discepolo amato, annunciare a tutti i fratelli uomini: «È il Signore!»
Buon cammino!
+ Angelo card. Scola
Arcivescovo
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