Don Mirco si racconta – parte 2

Don Mirco, il 7 giugno dirai il tuo “sì” definitivo: come ti stai preparando e come stai vivendo questi giorni?

La domanda è corretta solo in parte: il “sì” definitivo, con cui ci si consegna per sempre al Signore, è quello dell’Ordinazione diaconale, avvenuta per me il 28 settembre 2013.
Il prossimo 7 giugno rinnoverò il “sì”, ma stavolta sarà più un “ricevere un dono” che una consegna: con il Diaconato ho offerto a Dio e alla Chiesa la mia vita, mi sono messo a servizio (diacono significa proprio servitore); ora il Signore mi concede, per grazia, di essere strumento attraverso cui Lui si renderà presente nel Pane e nel Vino consacrati e nel perdono sacramentale. Ciascuno di noi, in forza del Battesimo, è chiamato a essere immagine di Cristo, ma ciascuno sottolineando un aspetto particolare: il prete (cioè, detto in modo più corretto, il presbitero, che significa anziano, ma anziano nella fede) rappresenta Cristo Sposo e Cristo Capo all’interno della comunità cristiana; per cui dal 7 giugno avrò l’onore e l’onere di amare la Chiesa come lo sposo ama la sposa e di essere punto di riferimento all’interno della comunità che il Vescovo mi affida.

Ogni volta che penso che il 7 giugno si avvicina, l’emozione cresce e si fa sentire!

Come mi sto preparando? In tre modi: c’è una preparazione spirituale, per cui mi preparo al Presbiterato con la preghiera, che è sempre un affidarsi a Dio, c’è una preparazione materiale, per cui occorre pensare agli aspetti pratici (camice, calice, inviti,…), e una preparazione pastorale, per cui continuo a servire le comunità di cui sono a servizio fin dallo scorso ottobre.

Don Mirco M.